Un tardo pomeriggio direi noioso, dove la partita va seguita per inerzia; una trasferta a Gorgonzola dove, se non fosse per il nome, nessuno proverebbe la minima simpatia, un campo ormai frequentato da un po', uno di quei posti che storicamente per noi non è un bel posto, usciamo da lì quasi sempre mazzolati. Ma noi siamo quelli veri, quelli seri, quelli dell'esserci sempre e comunque indipendentemente dal risultato, quindi nonostante tutti i lati negativi che circondano questa trasferta, c'è una regola sopra tutte, gioca il Novara e noi ci siamo. Arrivati lì tra carabinieri, polizia e vigili urbani più attrezzati della Palestina, non che ci voglia molto, ma, al contrario di tanti altri posti, denotiamo un'educazione mai vista da parte delle forze dell'ordine, sia mai che per una volta abbiano capito che loro sono al nostro servizio e non viceversa.
Non fa freddo e per fortuna non c'è nebbia e non capisco perché, ma tra noi c'è la quasi certezza di vincere. Gli avversari non sono male, metà classifica e per la loro cittadina anche un discreto pubblico; per quanto riguarda noi, ci si guarda attorno e siamo sempre gli stessi; Novara è una città difficile, una di quelle città da palcoscenico, se non prometti un gran galà al Coccia, i signori non si sporcano le mani. Forse più che amarla è ora di odiarla questa città, ma, tolte queste considerazioni, si gioca e la cosa che sorprende è che, se possibile, gli avversari giocano peggio di noi. Questo fa costantemente capire che, tolte le due superpotenze lassù in cima, le altre sono tutte uguali, noi compresi, ma parlando della partita sono pochi gli episodi degni di nota. Al minuto 32 dalla destra Kerrigan fa partire un traversone pennellato per Urso che non sbaglia, 1 a 0 per noi e al 44° la Giana rimane in 10, doppio giallo per Caferri, finisce così il primo tempo con tante speranze.
Il secondo tempo si apre col Novara in attacco, chiudere la partita sarebbe cosa giusta ma fare due gol nella stessa giornata vorrebbe dire renderci la vita facile, invece no, come ormai capita sempre, bisogna soffrire fino alla fine. La partita scorre con poche emozioni fino all'88° quando la Giana reclama un rigore che forse c'era, ma dicono che nel calcio le ingiustizie si equivalgono, così fosse diciamo che sono parecchio in debito con noi.
Finisce la partita tra i nostri festeggiamenti e gli insulti dei gorgonzolesi nei confronti dell'arbitro, del resto ognuno ha le sue priorità, altri 3 punti sono arrivati, forse non meritati ma, se vogliamo salvarci, questo è il minimo sindacale, alla faccia di tutti quei novaresi che odiano la nostra squadra qualunque nome abbia.
Sabato prossimo si giocherà in casa contro la Virtus Verona, che è tranquillamente alla nostra portata, per fare in modo che non siano altri tre punti per caso.
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