In questa giornata di festa e, finalmente, di tranquillità perdendo un po' di tempo sui social, vedo la foto di un amico che conosco da una vita, una foto particolare, con un'ambulanza sullo sfondo. Quello è il suo lavoro, non esiste giorno di festa, non esiste tranquillità, potrei dire che il loro non è solo lavoro, ma una missione; premetto che è un lavoro che difficilmente farei, un lavoro di empatia, sopportazione, solidarietà e voglia di aiutare, tutto questo, perché di certo non lo fanno per soldi, avendo visto la loro busta paga. Anche loro hanno uno stipendio vergognoso, tipico italiano, ma quando arriva una chiamata, la affrontano con coraggio e immediatezza, anche perché da racconti, non solo suoi, molto spesso devono affrontare veri e propri rischi. Si trovano a dover soccorrere tossicodipendenti aggressivi, entrare in quartieri dove non possono tenere i lampeggiati e le sirene accese per evitare di essere assaltati, un lavoro che onestamente andrebbe valorizzato molto di piu', perché per molti alcolizzati, drogati e criminali vari ci sono anche tante altre persone che necessitano realmente di questo servizio e che devono la vita a queste persone. Insomma un lavoro importante, fatto da persone per bene che sacrificano forse troppo per noi e probabilmente noi non meritiamo tanta devozione. Lasciare la famiglia a casa in giorni come questi sarà triste ma meno male che ci sono loro.
La maggior parte è costituita da cooperative che, nonostante il rischio in ogni senso, sono praticamente meno tutelate di quasi tutte le altre categorie. Quando fai questo lavoro in città enormi come la capitale diventa difficile non perdere la pazienza e la razionalità, a tutte queste persone che, più di altre, lavorano per noi, è doveroso fare gli auguri per questo giorno di festa, che per loro sicuramente sarà stressante e, lavorativamente parlando, un massacro. Ma so che, anche tu amico mio, a modo tuo saprai gioire in queste settimane natalizie.
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