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ARTICOLO 1 - L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

novaracapitale

Sembra così lontana la nostra Costituzione chiamata in causa solo quando fa comodo a certa classe politica, senza alcuna differenza di partito.

Questa mattina, per motivi di lavoro, mi sono imbattuto nell'ennesimo sciopero; premetto che, nonostante i disagi, non sono contro i manifestanti, li capisco ed io per primo sono solidale con loro. Quando uno sciopero viene fatto con serietà e responsabilità, anche per il resto dei cittadini, è legittimo; si può discutere sulle cause, sulle motivazioni, ma quando un padre di famiglia sfida lo stato e le forze dell'ordine è semplicemente perché non c'è la fa più: stipendi da fame, tutele inesistenti e soprattutto la sicurezza sul lavoro ormai utopia, portano a legittimare ogni manifestazione ed ogni urlo di dissenso. Sarebbe troppo facile incolpare la singola azienda oppure il singolo imprenditore, i contratti sindacali sono obsoleti ed incapaci di garantire i diritti che loro stessi hanno stipulato. Fino a non molto tempo fa avrei escluso il salario minimo, ritenuto ingiusto ma soprattutto riduttivo, al contrario oggi sarebbe l'unica garanzia che assicurerebbe un minimo di dignità, pur rimanendo comunque inferiore rispetto al resto della comunità europea. Quello del lavoro in Italia è una semplice questione di cultura; Lavoro? Quanto mi paghi?

Invece di condannare l'operaio perché rifiuta una proposta di lavoro, si verifichi realmente perché non la accetta; di tanto in tanto bisognerebbe ricordare alla classe politica che la schiavitù è stata abolita da qualche annetto ormai, ci sono leggi che vietano lo sfruttamento anche se qualcuno sembrerebbe non essersene accorto.

Non giustifico la destra al governo, colpevole di trovare scuse per continuare su questa linea sbagliata, ma ancora meno giustifico la sinistra colpevole di avere governato per più di dieci anni e non aver risolto nessuno di questi problemi, quindi, detto questo il mio plauso va alla CGIL e alla CISL presenti questa mattina accanto agli operai speranzosi di qualcosa che difficilmente otterranno, ma si sa, la speranza è l'ultima a morire. Invece una domanda alla UIL: “dove siete?” “Perché non siete anche voi presenti?” “Non avete tesserati all’interno di questa struttura?”. Errore enorme, un sindacato deve comunque essere partecipe, non solo per i suoi interessi ma per gli interessi di tutti i lavoratori.

Noi, intanto, rimaniamo in attesa che la nostra Costituzione non sia solo scritta su un pezzo di carta, ma aspettiamo che abbia un valore reale per tutto il popolo italiano.

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