"Dolcetto o scherzetto" questo devono aver pensato i pochi tifosi del Renate presenti allo stadio di Meda; pochi non per denigrarli ma semplicemente perché questa è l'attuale situazione della serie C.
Anche da Novara non molti tifosi, peccato, visto il sabato sera e la distanza minima.
"Dolcetto" perché sembrava tutto al quanto facile, un Renate completamente padrone del campo ed un Novara,
come capita da un po' ormai, incapace di azioni anche semplici.
Un Renate che mette in campo tutta la sua capacità e noi costretti a guardare uno spettacolo che si può serenamente definire indegno: un attacco sterile, un centrocampo inesistente, una difesa spaventosa e per quanto riguarda il portiere preferisco non parlare.
Il Renate, nonostante la sterilità del Novara, ci mette 40 minuti prima di andare in vantaggio, però poi, solo 2 minuti dopo, raddoppia, prima con Sartore e poi con Sorrentino. Si delinea quindi per il Novara la solita partita senza speranza, ma nella vita la cosa buona è che, quando vai a fondo, puoi solo ripartire. Tecnicamente
siamo abbastanza scarsi per questa categoria, ma c'è una cosa che comunque ci può salvare, la rabbia e la grinta, quelle ai ragazzi in campo sicuramente non mancano e l'hanno dimostrato.
Inizia un secondo tempo diverso, qualcosa sul terreno di gioco ė cambiato, premetto che sugli spalti nessuno ci credeva, eravamo tutti in attesa di un terzo gol del Renate, invece succede quello che non ti aspetti, al 27° D'Orazio la infila, proprio lui che al momento sembra l'unico giocatore capace di mettere in difficoltà gli avversari, accorcia le distanze. Passano i minuti, il Novara ci prova, il Renate forse appagato dal doppio facile vantaggio non si aspetta una scossa simile e i biancoazzurri passano; al 94° c'è, infatti, il pareggio con Scappini. Un punto forse inutile per la classifica, ma l'abbraccio finale tra giocatori e tifosi fa capire che non è finita, ci sono ancora tante partite da giocare e, se la grinta sarà questa, potremo salvarci.
La curva è passata da un
"fuori i coglioni" ad un "vi vogliamo così";
questo vuol dire che chiedere alla squadra di tirare fuori cattiveria, orgoglio e rabbia può anche funzionare.
Tra un paio di giorni si festeggia Halloween, la festa dei morti, che sia vero, visto che da morti quali eravamo siamo resuscitati e che dolcetto o scherzetto può sempre essere utile.
Comments