Come Novara Capitale abbiamo avuto la fortuna di poter assistere alla conferenza stampa di Martina Bernile; ammetto che, fino a qualche mese fa, non ne sapevamo praticamente nulla, né di lei né della boxe femminile. Novara, al contrario, per quanto riguarda questo meraviglioso sport negli anni, ha avuto anche le sue soddisfazioni, ma questa volta è diverso. Non vorremmo risultare sessisti dicendo che, fino a non molto tempo fa, definivamo questa arte puramente maschile, ma Martina col suo impegno, con la sua bravura e passione sta riuscendo a coinvolgere anche i meno convinti.
Scopriamo Martina tardi, infatti la boxeur è già campionessa italiana e campionessa europea, sicuramente un’enorme soddisfazione per lei ed un immenso orgoglio per la città di Novara, città morta sotto molti punti di vista, soprattutto quello sportivo, ma le cose lentamente stanno cambiando. Una giunta comunale, nelle persone del Sindaco Canelli e dell’assessore allo sport De Grandis, vogliosa di portare Novara sul tetto del mondo aiutata da quei pochi sponsor che, come sempre e per fortuna in queste occasioni, non tradiscono mai. Abbiamo un mese, “abbiamo” perché Martina è una di noi; quella sera suonerà l'inno nazionale e suonerà per una cintura che potrà arrivare sotto la cupola; ogni tanto la vita alla nostra bella città riserva emozioni che non dimenticheremo mai, ma, per sentircela anche nostra, dovremo essere tutti lì sugli spalti a soffrire e lottare con Martina.
Una ragazza che, conoscendola, non darebbe mai l'idea di praticare uno sport così duro, ma è da queste cose che si ha la visione della vita; la chiamano Little Tank ed è proprio questa l'impressione che si ha vedendola combattere: guardia alta, retrocede raramente e buona incassatrice; sicuramente la aspetta una dura battaglia sul ring.
La sua vita è completamente a servizio di questo sport, allena i ragazzini, che ritengo essere compito molto arduo, i giovani vanno preparati sia fisicamente che mentalmente perché chi impara questa arte, impara uno stile di vita che non scorderà mai. Martina non è solo l’insegnante di pugilato, è molto altro; ai ragazzi trasmette la disciplina, i valori, il comportamento da tenere sia sul ring che nella vita. Al suo angolo ci sarà il suo preparatore che, allo stesso tempo, è suo marito; direi situazione complicata, non deve, certamente, essere semplice assistere all'incontro quando sul ring c'è la propria compagna che combatte, ma questo è un punto in più a loro favore, vuol dire che sono una coppia equilibrata e che mentalmente reggono bene questo stile di vita.
Conoscere Martina è stata un’esperienza importante, sorprendente e molto piacevole; le prime cose che colpiscono di lei sono il sorriso, ma soprattutto la sua disponibilità, la gentilezza e la grande umiltà.
Non è la classica prima donna, ma una di noi; abbiamo potuto farle poche domande visto il tempo ristretto, ma una cosa da profani gliela abbiamo chiesta: “fa male oppure no e la concentrazione riesce ad eliminare il dolore visto che a volte su un ring arrivano certe bordate”, lei sempre col sorriso ci ha risposto che fanno male anche se in quel momento si fa il possibile per ignorare il dolore e continuare per perseguire l’unico obiettivo dell’incontro, la vittoria.
In futuro le faremo certamente tante altre domande perché abbiamo molte informazioni e curiosità da chiederle; adesso non ci resta che la chiamata alle armi, Novara non deve mancare, il Palazzetto deve esplodere da quanto dovrà essere pieno e soprattutto colorato; bandiere italiane e perché no, bandiere di Novara, perché comunque vada domani sarà un altro giorno.
23 marzo 2024 tutti a Novarello per l’incontro Martina Bernile vs Nina Radovanovic.
Questo è il Mondiale della città, andiamo a vincere, andiamo a prenderlo, Novara lo merita.
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