In tanti, vedendo questa foto, si arrabbieranno e si sentiranno offesi, non io; io no perché onestamente in questo messaggio dei bustocchi, più che una chiamata alle armi, ne leggo una richiesta di aiuto. Ormai dobbiamo ammetterlo, personalmente è da parecchio che lo dico, il mondo delle curve è giunto alla fine e probabilmente, di questo, se ne saranno accorti anche i nostri pseudo amici oltre Ticino.
Sabato ci sarà una partita che, anni fa, avrebbe richiamato gli opposti eserciti col “prepariamoci alla guerra”, ma ahimè quella mentalità non esiste più; quel messaggio, con cui i bustocchi hanno tappezzato la città, serve tristemente a ricordare che sabato ci sarà un classico di questa categoria, una partita che, in passato, ha regalato emozioni dentro e fuori dal campo. Certo il discorso non tocca solo i lombardi ma anche la nostra città, sarei curioso di sapere quanti novaresi sanno che ci sarà questa partita, triste, molto triste; la Novara che conoscevo io, viveva per queste partite; non avevamo altro, ma siamo cresciuti in un modo dignitoso grazie a queste sfide, imparando il rispetto di questi nemici che, come noi, ormai vivono un baratro in ogni senso.
La storia racconta altro ma gli eroi siamo anche noi, ricordi che non dimenticheremo mai e la Pro Patria, si voglia o no, fa parte del nostro passato, futuro non so. Non passerà molto che, purtroppo, tutto questo verrà cancellato, del resto un calcio che non produce soldi non serve a nulla e non si rendono conto che, così facendo, distruggono anche il calcio delle cosiddette grandi, Milan, Inter e Juve. Ma io sabato sarò a Busto con il mio Novara, ringrazierò i bustocchi per essersi ricordati di noi, li ringrazierò a modo mio si intende. Loro saranno di certo meno di noi nonostante giochino in casa e noi, numeri alla mano, saremo molto meno rispetto agli anni passati e che nessuno dica che la colpa è del fallimento della società oppure degli scarsi risultati, semplicemente i novaresi non hanno più interesse a portare i nostri colori e il nostro stemma in giro per l’Italia. Un consiglio ai giovani posso permettermi di darlo: “gioite di quel poco che vi da la nostra squadra, gioite delle vere amicizie che solo uno stadio sa darvi, gioite perché i primi veri eroi sarete voi stessi”, è così che io mi sento con la mia sciarpa legata alla cintura e il mio bandierone che sventolo in faccia agli avversari. Loro mi odiano per questo e il loro odio vale quanto il rispetto di un nemico che vive le mie stesse emozioni, per questo sabato sarò lì con la mia bandiera a ricambiare il saluto bustocco, perché noi siamo gli ultimi romantici e per questo dico “Busto merda tutta la vita”.
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