La partita con la Triestina è servita tendenzialmente a dimostrare, se ancora non si sapeva, che il calcio non è fatto solo di gioco, ma bisogna anche saper usare la testa e questo Novara, con tanto cuore e tanta rabbia, “non ha cervello”. Abbiamo visto e sentito di tutto, la Triestina dal canto suo, superiore sia calcisticamente che tatticamente, ha dovuto faticare non poco per portarsi a casa i 3 punti e ha dovuto tirar fuori il carattere per vincere, del resto in panchina hanno una persona seria, forse la più seria che abbiamo in Italia calcisticamente parlando, avrei da ridire sulle sue qualità calcistiche ma lo definisco un signore.
Una bella giornata meteorologicamente parlando, col sole alto, il che un po' ci ripara dal freddo; un bel gruppetto di tifosi triestini, che nonostante la loro amicizia con i nemici bustocchi non presentano ostilità nei nostri confronti; dalla nostra parte invece il solito deserto sugli spalti, si pensava che, vista la particolarità della giornata, qualche novarese in più sarebbe arrivato; sarei curioso di conoscere il pensiero della nuova proprietà appena insediata riguardo al pochissimo seguito che circonda questa squadra, di certo non diamo una bella immagine della città.
La partita comincia con la Triestina padrona del campo che, dopo appena 14 minuti passa, calcio d'angolo dalla sinistra, Celeghin di testa non sbaglia, Triestina 1 - Novara 0; passano 10 minuti ed il Novara pareggia, cross a centro area, Corti devia in porta e fa gol, un pareggio insperato che da la carica, un Novara sicuramente inferiore ma che ribatte colpo su colpo, complice un Desjardin mai come oggi in gran forma, che in più di un’occasione compie miracoli. Finisce il primo tempo con l'idea che contro questi si può anche vincere ed il secondo tempo parte con lo stesso ritmo del primo, Triestina avanti e Novara che ci capisce molto poco, ma con la convinzione che i nostri avversari hanno non pochi punti deboli e bisogna sfruttarli, al 76° Malomo aggancia Donadio in area, rigore per il Novara, tira Scappini e c'è il momentaneo sorpasso: 2 a 1 per il Novara. Increduli, sugli spalti, esultiamo come se non ci fosse un domani, il Novara, a fatica, sembra reggere fino al 92° quando Ranieri subisce fallo non fischiato dall'arbitro, rimane a terra con la speranza che i giocatori della Triestina, palla al piede nei minuti di recupero, la buttino fuori per permettere i soccorsi. Si può tranquillamente dire che il nostro giocatore sia complice del pareggio avversario, pareggio giusto se non per il gioco ma per la grinta che ci mettono in campo. La dimostrazione di quello che siamo è tutta in questa azione, Finotto in sospetto fuorigioco riceve palla davanti al nostro portiere e non sbaglia, ci ritroviamo al 92° moralmente distrutti con gli avversari stra carichi e non poteva che succedere l'inevitabile, al 96° Malomo si fa perdonare per aver causato il rigore e, da centro area, un suo tiro fa esultare loro e bestemmiare noi. Finisce qui, con tanti rimpianti; una partita praticamente vinta che ti fa portare a casa 0 punti, partita che mi lascia con parecchi dubbi e perplessità, un giocatore che rimane a terra mettendo in difficoltà la sua squadra, quindi per buona parte responsabile del pareggio avversario, ma soprattutto un allenatore con una visione sbagliata di quello che è il gioco del calcio; ritirarsi quando bisognerebbe insistere per cercare di concretizzare quel poco che abbiamo, ma soprattutto l'accanimento contro l'unico giocatore realmente di categoria, quel D'Orazio che, a detta di tutti, può cambiare le sorti in campo in qualunque momento ma che non rientra nel quadro tattico della squadra. Un giocatore così, sicuramente, crea non pochi problemi alla difesa e al centrocampo avversario.
Più di tutte, questa è, sicuramente, la partita che ha fatto infuriare i tifosi, ma abbiamo subito a disposizione il riscatto, venerdì alle 18:30 si giocherà a Fiorenzuola, a parte il giorno e l'orario assurdi per i tifosi che faranno registrare uno stadio vuoto, questa al momento è una delle sfide più importanti, una sfida salvezza che se, a gennaio non si prenderanno provvedimenti, ce la porteremo fino alla fine.
L’ultimo pensiero va alla nuova dirigenza, tre personaggi, ma conosciuto nel mondo del calcio uno solo, Lo Monaco, che viene elogiato da noi perché viene visto come ultima speranza, ma il resto del mondo calcistico non ne parla bene; adesso è qui a Novara e col tempo si capirà perché è qui visto che al momento un perché non c'è.
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