Il solito stato
Nel corso degli anni la nostra cara Italia, in nome di chissà quale progresso, ci ha costretto a subire tanto. Siamo abituati a pensare che uno stato debba proteggere il suo popolo, ma molto spesso non accade così; tante tragedie si potrebbero dire volute e cercate, visto che, nella maggior parte dei casi, si sapeva già quale sarebbe stato il tragico epilogo: non è un caso che sia stata coniata la frase "una tragedia annunciata".
Oggi è il 9 ottobre, sono passati ben 60 anni dalla catastrofe del Vajont; gli specialisti ancora si ostinano a definirlo disastro ambientale, ma tutto è stato tranne un disastro causato dalla natura. I veri colpevoli dei 1910 morti, di cui 500 minorenni, sono unicamente gli ingegneri che hanno progettato la diga. Più passano gli anni e più sale lo sdegno per questa tragedia evitabile; la diga è certamente una perfezione architettonica , lo dimostrano gli anni trascorsi e non una crepa nelle sue mura, ma tutti sapevano che la montagna non sarebbe stata in grado di reggere tale quantità d'acqua nel suo bacino. Allora è sicuramente lecito e doveroso chiedersi perché, pur sapendo a cosa si sarebbe potuto andare incontro, la popolazione dei paesi sottostanti la diga non sia stata avvisata e non gli sia stata data la possibilità di scappare.
Negli anni l'Italia ci ha costretto a subire tante tragedie, delle quali se non direttamente responsabile, risulta, comunque, esserlo non facendo rispettare le regole: chi sbaglia deve pagare, che sia un privato oppure lo stato stesso.
In quella occasione il popolo italiano si dimostrò solidale come sempre,
aiutando, per quanto poteva, scavando anche a mani nude per cercare eventuali superstiti.
Viene spesso usata la frase "per non dimenticare", una vera presa in giro; fino a quando verranno concesse solo parole e non fatti, saremo destinati, anche in futuro, a piangere tanti morti ... perché questo è il solito stato.
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