Ci siamo: dal giorno del fallimento tutti aspettiamo il momento in cui si presenterà qualcuno e farà un'offerta per il patrimonio del Novara Calcio. Certamente trattasi di un patrimonio povero ma molto importante per chi, da sempre, porta questi colori nel cuore. Il nome e lo stemma sono la cosa che conta di più; si correrà il rischio che, chiunque prenda possesso di un qualcosa così prezioso per noi, non sia in grado di darne il giusto valore e la giusta importanza. Sono curioso di sapere chi si presenterà con l'intenzione di portarsi via tutto; il prezzo è talmente basso che potremmo avere qualche brutto scherzo, magari ritrovare tutto in mano a qualche abitante oltre sesia. Non dimentichiamoci di chi sono i veri colpevoli di questo scempio, a loro bisognerà pensare ogni qual volta ricorderemo questo disastro.
In prima battuta il personaggio che ci ha regalato la serie A per poi buttarci nell'immondizia, quel De Salvo scappato come un topo in un naufragio, a seguire la famiglia Rullo con i suoi intrallazzi legali, noti ormai a tutti, per arrivare a Pavanatti, col suo libro da presidente a carcerato in stile
"Le mie prigioni", artifice del fallimento. Tutti questi personaggi assieme sono responsabili della fine del calcio a Novara; in molti diranno che il calcio qui da noi c'è ancora, con un nome diverso visto che l'altro era inutilizzabile, ma è ancora presente. Chi non è all'interno di questa vicenda non può capire cosa ha rappresentato e cosa rappresenta il Novara Calcio per noi. Ma ora c'è il Novara FC con un proprietario, forse non col potere economico sufficiente, ma rispetto agli altri, sicuramente onesto e non traditore, che spera in qualche socio che difficilmente arriverà. Novara è fatta così ma, se gli basta, avrà la gratitudine da parte del popolo novarese ed è grazie a lui se ogni settimana al Piola qualcuno gioca; i risultati al momento sono la cosa che meno conta ma noi siamo tifosi e questa ora è la nostra squadra.
Lasciamo agli altri la giornata della vergogna, in fondo è solo calcio, così dicono.
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