Il mistero dietro le dimissioni di Yari Negri da Assa
Si dice che... le dimissioni di Yari Negri dalla presidenza di Assa Novara stanno facendo discutere non solo nei corridoi della politica novarese, ma anche tra i cittadini attenti al futuro dell’azienda che si occupa della pulizia e decoro della città. Scelta personale o decisione “spintanea”? Certo che la velocità tra il momento delle dimissioni e l'apertura lampo del bando la dice lunga, anche a uno poco preparato, come me... Quel che è certo è che Negri, indicato a suo tempo dallo stesso sindaco Alessandro Canelli per il ruolo, godeva di un rapporto di amicizia di lunga data con il primo cittadino, più forte di cv presentati e di ragionamenti di ogni tipo.
Eppure, si mormora che qualcosa sia cambiato. Negri, a quanto pare, non rientrerebbe più nelle grazie del “cerchio magico” leghista, perdendo progressivamente terreno in un ambiente dove i venti politici possono essere più taglienti di un inverno novarese. La sua posizione è apparsa sempre più fragile, fino a farlo “scomparire dai radar” nelle ultime settimane.
Le dimissioni, ufficialmente volontarie, alimentano però un’altra narrazione: quella di un avvicendamento già scritto (magari con un presunto ingegnere ambientale?) già pronto a prendere il timone di Assa. Questo nome, che godrebbe del presunto appoggio del tandem Canelli-Giordano, è per ora celato, forse per evitare scontate polemiche o fughe in avanti.
I giornali locali riportano che “il sindaco deciderà” e che il nuovo presidente sarà selezionato attraverso bando e colloqui. Tuttavia, c’è chi si domanda se queste procedure siano realmente mirate alla competenza dei curricula che arriveranno o solo una formalità per mascherare scelte già fatte da tempo. La domanda sorge spontanea: la nuova nomina sarà fatta dunque guardando alle competenze necessarie per guidare un’azienda strategica come Assa o si continuerà a dare priorità alle “amicizie che contano”?
Di certo, il futuro della città passa anche da questa decisione. Una gestione poco lungimirante potrebbe compromettere la cura del territorio, mentre una scelta competente potrebbe rilanciare l’immagine di Novara, rendendola finalmente un esempio di decoro urbano. La palla, ancora una volta, è nelle mani del sindaco Canelli, che non vuole condividerla con nessuno, un po' come si faceva al parchetto "la palla è mia e decido io". Riuscirà a dimostrare che amministrare significa mettere al primo posto i cittadini e non gli equilibri di partito? Il tempo (e i risultati che spesso mancano!?!) diranno chi aveva ragione.
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