Abbiamo avuto la fortuna di poter intervistare Pavanati, un nome che per Novara rappresenta la fine della storia: 10 domande per capire il perché tutto questo sia successo, perché proprio a noi, perché proprio lui.
10 domande alle quali lui risponde senza nascondere nulla, fa nomi e distribuisce colpe, racconta dettagliatamente le sue verita'.
Sono partito dalla domanda più semplice, ma d'obbligo:
"cos'è Novara per lei, ma soprattutto, come è arrivato a Novara?
Risponde Pavanati: "Novara per me rappresentava l'opportunità di fare calcio, stavo trattando il Pescara, ma dopo le insistenze del signor Rullo, per il mio CdA sembro' più promettente e accessibile la via Novara, quindi optammo per questa direzione, ma devo dire che è risultata la mia più grande sconfitta, la rovina di 60 anni di lavoro".
Proseguiamo chiedendo: "le sue imprese che noi, da persone comuni, non sapevamo esattamente cosa trattassero, erano in grado di reggere economicamente un debito come quello del Novara calcio"?
Pavanati: "ho sempre goduto di ampia fiducia dalle banche, infatti, pochi giorni prima del mio arresto, ottenni 6 milioni di euro di finanziamenti, ma in realtà il problema non era la mia forza finanziaria bensì i debiti pre esistenti, che in realtà erano il doppio di quelli dichiarati da Rullo e Nespoli; i documenti presentati non erano assolutamente veritieri.
Continuiamo le domande: "l'entrare nel mondo del calcio rappresentava per lei solo profitto oppure l'idea di entrare in un nuovo mercato"?
Risposta: "erano 10 anni che stavo pensando di acquisire una squadra di calcio, se fosse arrivato il profitto tanto meglio.
Continuiamo "come ha conosciuto Rullo? Semplice accordo economico oppure rapporto di amicizia al di fuori degli affari"?
Risposta: "non conoscevo Rullo prima del giorno che lui si presentasse da me a Milano chiedendomi di rilevare la squadra".
Una curiosità che tutti si chiedono, "aveva mai avuto contatti col vecchio proprietario
Massimo De Salvo"?
"De Salvo l'ho conosciuto circa un mese dopo aver rilevato l'80% del Novara calcio".
Continuiamo con le domande, "naturalmente sono dispiaciuto per i suoi problemi di salute che, da quanto ho letto molto gravi, ma in quei momenti, con la giustizia addosso e la salute compromessa, verso chi andavano le sue accuse"?
Pavanati: "la cosa peggiore è stata scoprire che ero stato raggirato dal mio
socio/amico
Bonanno, quando ero in carcere ha riversato tutta la colpa su di me, quando io non ho mai gestito un solo conto del Novara calcio, ma la rabbia più grande era per la magistratura, non ci ha pensato due volte a sbattermi in galera e a sequestrarmi tutto, mentre i dirigenti della Juventus, indagata per reati della stessa rilevanza penale della mia, sono stati solo indagati.
Sembra molto probabile che il tumore che mi ha assalito sia venuto per il trauma psichico di essere carcerato, il tentativo di curarmi altre patologie ha solo creato ulteriori problemi e sofferenze irreversibili. Appena ottenuto i domiciliari, mi hanno asportato un rene e aggiustato altri problemi creati dalla struttura carceraria; mettendo tutte queste cose assieme capirà che, essendo io innocente, qualche ragione per essere rabbioso c'è l'ho".
Incalziamo con un'altra domanda: "si parla di pena spropositata e comunque lei si è sempre dichiarato innocente; quindi la sua colpa è solo quella di essersi fidato delle persone sbagliate"?
Risposta: "se si pensa che io abbia commesso qualche reato, credo sia necessario affrontare i tre gradi di giudizio senza togliermi tutto! Ormai non ho più niente, prima di arrivare a Novara ero uno dei più bei signori di Milano, ma credo sarebbe necessario stabilire quali siano e se, effettivamente, ci sono colpe.
La mia colpa più grande è stata quella di mettermi in un mondo, quello del calcio, dove il più pulito ha la rogna.
L'acquisto del Novara praticamente fu fatto su fiducia, mi fidai del mio socio senza il minimo sospetto di malafede o malaffare, visto che la documentazione necessaria non ci fu mai fornita, ma, pensando che al vecchio socio rimaneva il 20% e che rimaneva poco tempo per l'iscrizione al campionato, procedetti sempre sulla fiducia.
Tutto molto strano, come posso adesso fidarmi di una magistratura che, prima del mio arresto, ha archiviato le mie denunce nei confronti di Canelli, Ferranti e Nespoli".
Proseguiamo con un'altra domanda: "prima del caos ci fu un incontro a Novarello con i tifosi, premetto che ero presente in veste di giornalista quindi ho assistito, lei è uscito da quell'incontro completamente colpevole agli occhi dei tifosi e le sue spiegazioni non hanno convinto la tifoseria.
Perché se innocente non ha esternato la verita'? Le vere colpe e i veri colpevoli"?
Risposta: "in realtà in quell'incontro non avevo la minima idea di quello che sarebbe stato il reale problema, la COVISOC e la FIGC vi imputavano solo un metodo di pagamento diverso, solo in carcere venni a sapere del vero pasticcio fatto sul debito fiscale del Novara. Durante il famoso incontro avevo da poco scoperto che il debito era il doppio di quanto dichiaratomi, ma non me la sono sentita di screditare in quel momento il mio socio De Salvo, pensavo che una soluzione l'avrei trovata. Per inciso, verificato dal curatore fallimentare, il Novara calcio avrebbe dovuto essere dichiarato fallito dal 2016.
Mi fu presentata una documentazione che riportava la totale serenita' finanziaria.
La stampa ha parlato di falso in bilancio, ma io non ho neanche fatto in tempo a depositarlo un bilancio".
Continuiamo con un'altra domanda: "61 giorni di carcere, una pena inimmaginabile se uno è innocente, perché non riabilitarsi all'opinione pubblica dicendo chi é il vero colpevole di un tale disastro per Novara?
La magistratura sa, ma i novaresi no,
non è giusto che lo sappiano"?
Risposta: "61 giorni di carcere, poi 4 mesi di domiciliari… poi un mese libero per essere arrestato ancora!
15 giorni a San Vittore e altri 5 mesi e mezzo ancora ai domiciliari! La salute andata per sempre, la totale perdita di tutto … non ho un euro, non un auto, niente! Mi hanno sequestrato anche due penne stilografiche!
Tutto quanto di cui ero al corrente, io l’ho comunicato agli inquirenti… fornendo prove a mia discolpa …
I veri colpevoli sanno ormai tutti chi sono … ma, giustamente, alla città di Novara non interessa!
Un colpevole già ce l’hanno"!
Proseguiamo con l'ultima domanda: "attualmente, come può vedere, a Novara, per quanto riguarda il calcio le cose non vanno per niente bene, cosa si sente di dire alla città di Novara"?
Pavanati: "dal momento dell’arresto, ho perso totale interesse per il Calcio! Mi viene da vomitare se penso al Calcio!
E per quanto riguarda l’attuale situazione del calcio novarese, non sono informato! Come mi sono profuso in scuse, ripetutamente, respinte dalla città, anche adesso sono dispiaciuto che le cose non vadano bene, ma io sono l’ultimo che può parlare del calcio a Novara"!
Chiudo l'intervista ringraziando Pavanati per la sua disponibilità; premetto che queste sono sue dichiarazioni, tutto questo è depositato agli atti. Non ho la facoltà e la capacità per dire se sia innocente oppure colpevole, di certo in galera non doveva andarci da solo e su una cosa ha pienamente ragione, nel mondo del calcio il più pulito ha la rogna.
Comments